SE IO FOSSI IL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE DEL PIANETA
Dal blog di Francesca Del Nero
La radice, la causa prima di tutti i problemi del mondo, dalla povertà endemica di intere regioni del pianeta alla criminalità e alle guerre, dalla fame all’ignoranza, è che l’umanità pensa e sente negativamente.
Le emozioni negative governano il mondo che conosciamo. Esse sono irreali eppure occupano ogni angolo della nostra vita. Per cambiare il destino dell’uomo bisogna cambiarne la psicologia, il suo sistema di convinzioni e di credenze. Bisogna estirpare dal profondo la tirannia di una mentalità con ittuale, fragile, mortale.
Intendo partire dal concetto di uomo ordinario per poi arrivare a delineare che cosa sia necessario fare per capovolgere la visione dell’ordinarietà e produrre intenzionalmente felicità per tutti come la risorsa più disponibile ma anche più nascosta e insidiosa da reperire.
Ordinario, dal latino ordinarius, da ordo-ordinis. Che sta nell’ordine delle cose, che si fa regolarmente, che avviene di solito. Dal significato di consueto, comune, viene poi quello di grossolano, di poco conto, alquanto ignobile. Il vocabolario ci conduce attraverso il suo significato etimologico e ci evidenzia il carattere principale di questo aggettivo. Riportando queste indicazioni all’Uomo di cui ci occupiamo esse svelano senza fatica anche le caratteristiche di un uomo ordinario.
Egli vive per lo più meccanicamente, sostanzialmente rapito dalla descrizione del mondo che gli è stata raccontata. La vita è fatica, è sofferenza, è sforzo con qualche momento di gioia e quando va molto bene di felicità.