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Inventarsi un lavoro


La necessità di inventarsi un lavoro va di pari passo con la volontà di condurre un’esistenza felice.

La maggior parte della popolazione è impegnata in professioni che non ama, lavora incessantemente per il minimo indispensabile.
La necessità di inventarsi un lavoro va di pari passo con la volontà di condurre un’esistenza felice.
Molti di noi hanno passioni ed interessi che esulano dalle competenze necessarie alla nostra occupazione attuale. Il cuoco desidera fare l’agricoltore, il postino ama intagliare il legno, il direttore di banca vorrebbe aprire una gastronomia. Ci diciamo che fare un lavoro che non ci piace è normale, che tutti lo fanno e lasciamo che la nostra vita si svolga tra occupazioni che detestiamo.

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Se pensiamo che spesso, il posto di lavoro è anche quello in cui passiamo la maggior parte del nostro tempo significa che ci auto-condanniamo a non essere appagati e felici per più di otto ore al giorno. E’ giusto?
Attraverso il programma di seminari della School for Dreamers: “Fuga per la Vittoria” comprenderai che il tuo stato d’essere ed il lavoro che svolgi sono collegati.
Ti saranno forniti gli strumenti necessari per cambiare in te stesso tutto ciò che impedisce la realizzazione del tuo Sogno.
Inventarsi un lavoro significa seguire i propri talenti impegnandoci in un’attività che ci appassiona e in-dipendenti, liberi di creare la nostra realtà e la nostra felicità.

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«È il grado di libertà raggiunto internamente − affermò con severità − È la vittoria sulla paura che fa appartenere un uomo alla classe degli eroi, degli uomini che amano, che sognano, e non a quella di chi deve lavorare per vivere… L’uomo dovrebbe solo dedicarsi a mantenere uno stato alto dell’Essere, una condizione di serenità, e non smettere mai di sognare… tutto gli sarebbe aggiunto.»
«Lavorare è il riflesso di una psicologia incompleta. Il ruolo che un uomo occupa nel mondo è il sintomo più sincero di una incompletezza, il modo più semplice per risalire alla causa di ogni suo male. Tu puoi fare solo quello che sei. Quando questo ti sarà chiaro e diventerà carne della tua carne, saprai anche come intervenire sulla causa. Cambiare se stesso significa intervenire ogni attimo sul proprio modo di pensare e di sentire, significa portare luce nella propria vita. Più conosci te stesso più i ruoli che occupi si sublimano. Più sei responsabile interiormente e meno dipendi. Questo permette di abbandonare la sofferenza insita in ogni ruolo e trasformare il lavoro-fatica in sogno.»
La Scuola degli Dei di Stefano D’Anna